Una donna che conosco
E’ una rosa in mezzo a un libro, è una foto in bianco e nero
con le facce che conosco anche se io lì non c’ero
E’ la polvere su un disco, è la pioggia sulle spalle
soffia il vento in re maggiore fra le frange di uno scialle
E’ una donna che conosco dai capelli fino al cuore
una donna ad ogni costo che in silenzio sa parlare
è una donna tormentata sul gomitolo di lana
con la tele ancora accesa
e la musica che sfuma
Mi sussurra e mi grida dentro
con un’anima senza più voce
quando l’ultimo sogno si spegne
e dentro casa c’è ancora una luce
Perché è lei
che mi ha insegnato ad alzarmi in volo
a sperare guardando il cielo
a fidarmi della mia vita
e qualche volta a incrociare le dita
Lei mi ha aiutato a volermi bene
a cercarmi in un’emozione
e a sognare lontano da casa
pur lasciando la porta socchiusa
E’ una rosa troppo rossa per sfiorire o da scordare
forte come la promessa di un eterno primo amore
E da dietro quegli occhiali lei ne ha viste proprio tante
ma il mio nome nel suo cuore è rimasto il più importante
E’ una donna che conosco spaventata e guerrigliera
perché sì, ci vuol coraggio anche per aver paura
L’ho sorpresa specchiarsi una ruga nella tazza del suo caffè nero
o col cuore malato di sogni che parlava di un pezzo di cielo
Perché è lei
che mi ha insegnato ad alzarmi in volo
a tremare guardando il cielo
a fidarmi della mia vita
e qualche volta a incrociare le dita
Lei mi ha aiutato a volermi bene
a trovarmi in un’emozione
e anche quando arrivano a mille
a contare un miliardo di stelle,
a contare un miliardo di stelle