E parlaci di te

Testo: M.F. Polli
Musica: G. Fasano

Dalla parte sbagliata del cielo,
quanto mondo ha imparato a pregare
con le ciglia dell’anima schiuse
ha iniziato il suo viaggio il tuo cuore.

Ma perché non ti prendi un permesso
che sognare fa bene anche te.
Tanto il mondo qui gira lo stesso,
occupato a pensare per sé… (occupato a pensare per sé…)

E parlaci di te,
che ascolti tanta gente. (e parlaci di te)
Di noi ti prendi cura
di te non dici niente.
Su, parlaci di te (Oh, oh, oh…)
come si fa tra amici. (e parlaci di te)
Di te alla nostra età
della tua prima bici.

E parlaci di te
da piccolo com’eri.
Dolcissimo o tremendo,
raccontaci di ieri.

Dei giorni in cui la gente
non ti riconosceva
di quando eri soltanto
un bimbo che sognava.

Quante pagine avrà la tua vita,
quante mani da stringere ancora.
Nei tuoi occhi che ha visto di tutto
scoppierà un temporale ogni sera.

Se anche trema il tuo dolce saluto
è la mano di un grande poeta
e ogni passo seppur trascinato
non è mai un viaggio senza una meta.

E parlaci di te, (Oh, oh, oh…)
dei primi compleanni (e parlaci di te)
perché non ci racconti
com’erano i tuoi nonni.
Se piangi o se sorridi (Oh, oh, oh…)
di queste nostalgie. (e parlaci di te)
Di quei tramonti fatti
per scrivere poesie.

Racconta com’è stata
la tua prima vacanza.
Di quando davi retta
soltanto l’incoscienza.

Chissà se qualche volta (Oh, oh…)
ti sei sentito solo, (Oh, oh…)
chissà se con un dito (Oh, oh…)
hai mai toccato il cielo. (Oh, oh, oh…)

Non è mai troppo tardi,
per dirti che ci siamo.
Tu parlaci di te
e noi ti ascolteremo.

Di tutte le coscienze
sei stato un po’ il papà.
Ti manca solamente… (Ti manca solamente…)
Ti manca solamente…
L’accento sulla “a”.

Tu parlaci di te
e noi ti ascolteremo.